sabato 15 ottobre 2016

Step 4 - Ametista: Il colore di miti passati e presenti


A partire dalla mitologia classica greco – romana, potremmo dire fino ai giorni nostri, l’ ametista, intesa come accezione cromatica della pietra, è protagonista di numerosi racconti e leggende.

Il primo di questi, di origine greca, è il Mito della Ninfa Ametista.


Caravaggio, Bacco, Galleria degli Uffizi, Firenze, 1596-1597
Il mito narra che Dioniso, in preda ai fumi del vino, fosse stato insultato da un mortale. Il Dio si volle vendicare e generò delle feroci tigri, che sarebbero state pronte ad attaccare chiunque avessero incontrato sul loro cammino. Fu il caso, però, a volere che Dioniso e le sue feroci tigri si imbattessero nella bella Ninfa Ametista, che si stava recando a portare omaggi al tempio di Artemide. La fanciulla, alla loro vista, si spaventò terribilmente, e fuggendo pregò Artemide di proteggerla. La Dea udì la preghiera e trasformò la ninfa in una statua di cristalli purissimi.
Solo una volta rinsanvito Dioniso si rese conto del sacrificio della ninfa e pianse lacrime di vino che tinsero i cristalli. Fu così che decise di dare ai cristalli di Ametista il potere di proteggere dagli effetti dell’alcool.

Il mito greco viene ovviamente ripreso nella mitologia romana, con il Mito di Bacco.

Bacco ubriaco stava inseguendo la ninfa Ametista con lo scopo di possederla, ma la fanciulla pregò Diana, alla quale aveva consacrato la sua castità, affinché la proteggesse. La Dea trasformò Ametista in una statua di purissimo quarzo bianco.
Bacco, irritato dall’accaduto, prese la sua coppa di vino e la scagliò sulla statua, dando ai cristalli il colore viola, e conferendo loro il potere di proteggere dai fumi del vino.

Immagine da pinterest
Le proprietà “benefiche” dell’ametista contro l’ubriachezza venivano confermate da una particolare etichetta comportamentale romana, che imponeva ai commensali di bere il vino in coppe di cristallo ogni qualvolta l’ospite accostasse la sua coppa alle labbra. Egli, però, si limitava a bere acqua pura in un calice di ametista, i cui riflessi viola sembravano colorare l’acqua dandole l’apparenza del vino. L’ospite poteva in questo modo rimanere signorilmente sobrio.


Sempre in epoca romana, l’ametista inizia ad essere considerata non soltanto una pietra preziosa per fuggire gli effetti del vino, ma, come sostiene per la prima volta Plinio il Vecchio nella Naturalis Historia (23 – 79 d.C) , anche una pietra propizia, legata, in un certo senso, al potere (concetto che si svilupperà in modo completo solo molto più tardi, in epoca medioevale).

Immagine da ilsognocolorrubino
Plinio sosteneva che se il nome della luna o quello del sole fossero stati incisi su un’ametista appesa al collo di un babbuino, questa si sarebbe trasformata in un amuleto contro la stregoneria, e sarebbe diventata un talismano per coloro che avessero desiderato presentare suppliche ai principi.

In epoca medievale l’ametista assume poi un significato prettamente legato alla sfera del potere, ed affina le sue caratteristiche di pietra spirituale.


Poiché si riteneva che l’ametista favorisse il celibato, rifacendosi chiaramente al mito romano della Ninfa Ametista che aveva consacrato a Diana la sua castità, diventò una pietra utilizzata dal clero, ed in particolare la pietra simbolo del potere papale.
Inoltre, era una delle più amate pietre spirituali. Il suo compito era quello di risvegliare la consapevolezza interiore in previsione di una realtà che andasse oltre alla materia.
Si pensava che fosse uno strumento di purificazione della mente e che aiutasse la comprensione del mondo.

Su questa linea si colloca anche un pensiero di Leonardo da Vinci(1452 – 1519).

Secondo Leonardo da Vinci l’ ametista poteva allontanare i pensieri negativi e stimolare l'intelligenza.

Intorno al ‘700 abbiamo altre notizie che legano l’ametista al potere, in particolare alla Regina Carlotta di Meclemburgo – Strelitz.

La Regina sposò il Re Giorgio III del Regno Unito nel 1761 ed è a tutt’ora la seconda consorte che rimase più a lungo al potere, si dice per lo straordinario effetto della sua collana di ametiste.

Ancora oggi troviamo l’ametista impiegata nel campo della cristalloterapia, e come pietra spirituale nel campo della disciplina del Reiki.
Eppure anche oggi la sua origine mitica non la abbandona, si dice infatti che la pietra trovi maggiori affinità e giovi con maggiori benefici chi ama uno stile di vita sobrio, tranquillo ed equilibrato.

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